Analisi storica del territorio di Battaglia Terme

LA RIVIERA EUGANEA E IL SUO TERRITORIO OGGI.

Dalle carte del 1780 è chiara la suddivisione dei campi.


Con la carta del 1882 si vedono le direttrici che diverranno le più importanti; siamo già in presenza della ferrovia; paesaggio agrario caratterizzato questa volta dalla pianura.

 


Dopo il Secondo conflitto mondiale abbiamo le trasformazioni, sociali, edilizie e produttive. Il paesaggio contadino è stato cambiato e sono andati cancellandosi i caratteri e i segni del passato. C'è una continua edificazione del suolo agricolo, mutando la ruralità.
Il canale parte dal nodo idraulico del Bassanello e dalla periferia del cuore di Monselice e se nella parte settentrionale si propone come netto stacco tra i comuni di Abano Terme e Montegrotto Terme ad ovest, e Albignasego, Carrara S. Giorgio ad est, arrivati a Battaglia il limite comunale ingloba una piccola porzione di territorio confinante con il comune di Pernumia. Qui abbiamo la convergenza di un complesso nodo idraulico. Troviamo un legame fra canale e nucleo urbano.
Le acque del vanale scorrono rispettivamente da Padova e da Monselice e defluiscono poi per il Vigendone e il Gagnola nel Bacchiglione.
È un territorio che pone molti interrogativi dal punto di vista dell'evoluzione geomorfologia e del succedersi delle forme topografiche. È infatti un settore di pianura in cui le tracce dei processi evolutivi della idrografia naturale si sono male conservati soprattutto per l'intensa, antica antropizzazione che crea molte ombre anche per quanto riguarda le possibili sinterizzazioni dell'andamento più recente dell'idrografia sconvolta dal sovrapporsi, dall'articolarsi, dal disarticolarsi di un reticolo idraulico imposto dall'uomo.
Ci si deve chiedere come si sia evoluto l'antico rapporto città-campagna. Dal punto di vista agricolo il terreno è stato curato dal punto di vista idraulico e lavorato fin dai tempi più antichi. Oggi il paesaggio non è più quello rurale ma no è più neppure quello della città. Non oltre mezzo secolo fa il paesaggio, con una costante nel seminativo erborato dove l'allinearsi di sostegni vivi per la vite movimentava un soprassuolo e si esprimeva con geometrie differenti e negli spazi lasciati liberi, granturco, frumento, prato, formano i punti di forza del seminativo. È un paesaggio fortemente frazionato con elevato carico di popolazione che impongono una economia di autoconsumo e quindi una policoltura in senso verticale con essenze legnose prevalenti accompagnate da forme erbacee avvicendate a formare la tipica piantata. E se i filari che si ergevano ai bordi dei campi davano il senso del geometrico, la sistemazione a cavini conferiva un aspetto irregolarmente ondulato tipico della campagna padovana. Con la successiva espulsione del soprassuolo erborato e con l'estendersi della maiscoltura, la variegatura agraria si è nettamente ridimensionata facendo assumere a tutto il territorio un aspetto certamente più omogeneo ma nel contempo sbiadito o senza alcuna personalizzazione.

CARTA PALEOIDROGRAFICA DELLA BASSA PIANURA PADANA.


La zona è una zona in ombra riparata dai rilievi degli Euganei, che sono sempre stati un ostacolo al libero deflusso dei corsi d'acqua in generale verso sud o sud-est.
- Siamo in presenza di un antico corso meandriforme del Bacchiglione che, distaccandosi dal corso attuale all'altezza di località Battistella si sviluppa in direzione sud-est ed è tagliato dal canale di Battaglia poco sotto Villa Giusti.
- All'estremità sud si trova un'altra importante divagazione fluviale sotto forma di dosso sabbioso allungato, questa volta attribuibile all'Adige e attiva fino al periodo tardo romano - alto medievale.
- Tra queste due testimonianze, nel territorio del Comune di Battaglia si riconosce soltanto una traccia di divagazione fluviale (spiegazione a pag. 11 per l'individuazione in cartografia del paleoalveo).

LOCALITA' DEI PRINCIPALI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI NELLA BASSA PIANURA PADANA

 


Non sono presenti ritrovamenti archeologici nel comune di Battaglia Terme.

IL TERRITORIO NELL'ETA' ANTICA.
Il canale navigabile tra Padova e Monselice è stato portato a compimento nel 1201.
Per l'età antica mancano quasi totalmente i ritrovamenti archeologici, cioè gli elementi essenziali per la ricostruzione di una microstoria cronologicamente articolata.
Bisogna però prendere in esame la funzionalità del territorio di Battaglia e il ruolo che esso si ritrovò a svolgere, per la sua posizione di raccordo tra colli e pianura e su direttrici favorevoli al paesaggio di uomini e merci, fin dall'età antica. Questo ruolo finì con il determinare la nascita della moderna aggregazione, distribuitasi lungo le sponde del naviglio su cui furono fatti convergere a partire dal 1200 traffici e trasporti

L'ETA' ROMANA.
Per il Paleolitico dobbiamo parlare di ritrovamenti sui rilievi più alti dei colli. Con l'età del Bronzo si popola anche il versante orientale dei colli, non lontano da Battaglia sul laghetto della Costa: è stato individuato un abitato di bonifica composto da numerose capanne di modeste dimensioni e di varie forme, con focolari in scaglie di pietra o in terra battuta, erano costruite sopra un reticolo di tronchi d'albero, posti trasversalmente e rinforzati da pietre e da pali verticali infissi sul fondo del lago.
Arquà tetrarca risulta abbandonata nal XV sec. Come quasi tutti i Colli Euganei. Si ha una ripresa del popolamento durante il Bronzo Recente ( XIII . XII sec. A. C.) con nuovi abitati in pianura e ai margini dei rilievi.
Con l'età del Ferro, inizio del I millennio a. C., la dinamica del popolamento va modificandosi,da piccoli insediamenti sparsi si passa a grandi abitati in pianura e lungo i corsi fluviali.
Con il sorgere e lo svilupparsi della cultura paleoveneta Battaglia comincia ad assumere importanza come luogo di passaggio. I collegamenti tra Padova ed Este dovevano avvenire su un percorso che non poteva che tenersi ai piedi dei rilievi Euganei, lungo una direttrice, che puntava sull'area attuale di Montegrotto ( dove si trovava un laghetto votivo di notevole importanza).

L'ETA' ROMANA.
Con la romanizzazione il ruolo di Battaglia assume maggiore importanza, quando per raggiungere i centri di Padova ed Este fu tracciata una strada (Aquileia-Bologna). La strada, riportata nelle sue tappe dall'Itinerario di Antonio del III sec. D. C. è attribuita nella sua stesura originaria a Marco Emilio Lepido nel suo secondo consolato del 175 a. C. e doveva permettere il collegamento stabile di Aquileia coni l resto dell' Italia.
La strada dopo essere arrivata a Monselice, non puntava direttamente su Padova come fa oggi la statale, ma piegava seguendo la base dei Colli Euganei, verso Montegrotto, cioè verso l'area termale che era intensamente frequentata per il santuario delle genti paleovenete e che continuò il suo fiorire i età romana.
Apparerteneva a Patavium il versante occidentale dei Colli e della zona termale, compresa anche l'area di Battaglia.
La strada per Este doveva dirigersi da Montegrotto verso sud tenendosi ai piedi dei Colli, costeggiare il rilievo dove sorge il Cataro, passare per la zona di battaglia per poi puntare su Monselice.
Non rimangono tracce sul territorio di questa rete stradale forse anche a causa del nuovo assetto che è stato dato al territorio con la costruzione del canale di Battaglia.
Quest'area era in stretto contatto con il corso dell'Adige e con il Mare Adriatico. Le acque di Monselice e dei Colli Euganei si riversavano nel Vigendone che si mescolava nel tratto terminale con l'Adige. Favoriva il collegamento con il mare, commercio di prodotti di coltivazioni euganee, della trachite. La navigazione fluviale migliorò ulteriormente quando fu fatta l'opera idraulica del Canale di Gagnola e Bovolenta.
La zona di Battaglia si colloca nella fascia più occidentale della centuriazione. ( carta delle centuriazioni).
Oggi l'attenzione di chi percorre la zona di Battaglia è attratta immediatamente da due elementi che si completano tra loro, una grande strada e un grande canale.
Assenza di testimonianze archeologiche dovute ai successivi mutamenti di assetto di una campagna con instabile situazione idrogeologica, perché ai margini della centuriazione.

LE CENTURIAZIONI DI ABANO E MONTEGROTTO.
La frequenza con cui si incontrano toponimi derivati probabilmente da termini gromatici è un indizio abbastanza affidabile della presenza di centuriazioni a abano e Montegrotto. A queste si aggiunge la strada delle "mezze vie": questo pare faccia riferimento a "cavini di mezzo" che fa pensare a una molteplicità di vie mediane spiegabili con i viottoli alle centurie segnate da medii termini dei gromatici.
La centuriazione non è però completamente riconoscibile.
La centuriazione impostata sul Gagnola-Bovolenta, data la lunghezza di questo canale, dovrebbe essere stata una bonifica molto grande, estesa a nord anche sull'area termale. Una centuriazione così vasta, però imponendo dunque lo stesso orientamento dei fossi di scolo, senza tener conto delle difformità locali della pendenza del terreno, non era la più adatta per il miglio deflusso delle acque. Questo spiega perché si possono dedurre in alcune zone altre centuriazioni, di estensione limitata, orientate diversamente per meglio adattarsi alla inclinazione locale del terreno.

 

DALLE ORIGINI AL XV SECOLO.
1. L'origine del Comune di Battaglia è ben documentato e risale con precisione ai primi anni del XIII sec. Il villaggio sorge in seguito alla costruzione del Canale Battaglia, via di comunicazione ed economica. Lo scavo del canale prende avvio nel 1189 per iniziativa del podestà Guglielmo da Osa, nell'ambito di una diffusa politica di bonifica e di controllo delle acque. In seguito si sviluppano attività economiche, dai mulini al trasporto di pietrame.
Per tutto l'alto medioevo l'area perieuganea, nella quale sarebbe sorta Battaglia, fu dominio delle acque palustri, di stagni, di boschi e di canneti.
Soltanto dopo la sistemazione del canale e il controllo delle acque con arginature, la geografia territoriale cambiò, conservando, però, nello sfruttamento dell'energia idraulica, l'impronta originaria.
2. Battaglia nacque lungo il Canale Battaglia, inizialmente come centro di attività molitoria a partire dal 1208 e successivamente si sviluppò come luogo di produzione cartaria.
Elementi che caratterizzavano la vita economica di Battaglia e per tutta l'età di mezzo. Era presente lo stretto controllo della città sulle acque e sul loro sfruttamento; la proprietà dei mulini rimase sempre il diritto di prelazione. Anche successivamente le macchine idrauliche a Battaglia apparivano come patrimonialità comunali di Padova precluse ad altri proprietari. A pochi anni dalla costruzione del canale di era passati alla realizzazione di opere che sfruttassero la potenzialità.
Battaglia fu "programmata" proprio come luogo esclusivamente adibita a centro di molitura e sfruttamento di energia idraulica. La mancanza di sistemi difensivi, quali mura e castello, tipici di altri borghi Euganei, l'esistenza di un territorio ancora in parte paludoso alla fine del '300, la forte ingerenza del comune sono tracce che evidenziano una entità territoriale controllata dall'esterno e sviluppatasi come nucleo industriale al margine della città. Il villaggio diventò il punto di riferimento per trovare lavoro, luogo di approvvigionamento per le città e tramite per il trasporto di merci varie.
Il canale era diventato una via di movimento da e per la città, per merci, farine, grani, panni, tessuti, prodotti della zona euganea; da questo si vanno incentivando luoghi di sosta, di raccolta, di smercio. Per il '200 e '300 Battaglia viene definita contrada: per l'attestazione di villaggio o villa dobbiamo risalire a fine del XVI sec esattamente 1391.
3. Altra attività che ebbe qualche rilievo nel periodo preso in considerazione, riguarda lo sfruttamento della acque termali presso il balneum di S. Elena che rimase, allo stesso modo dei mulini, proprietà comunale, ma monopolizzata dai ceti più ricchi della città insieme ai bagni di Montegrotto. Dal 1150 pare esistesse già una chiesetta di S. Eliseo sul colle della Stufa e al 1156 si attribuisce la prima menzione di un ospedale per infermi, sorto per investitura del vescovo Giovanni ma rivendicato, insieme alle terme, dai canonici di Treviso sulla base di un breve di Alessandro IV.
Nel 1199 Speronella Dalesmanini per disposizione testamentaria, ordinò al vescovo di utilizzare un lascito di 100 lire per far costruire una casa sul colle (ubi pauperes debeant hospitari infra annum". I bagni della Stufa furono poi materia statuaria nel 1236 e infine , faudo di Ubertino da Carrara.
4. il '300 è il secolo del potenziamento del centro di Battaglia e nonostante fosse avvenuto a partire dal 1317 il cambiamento di regime da quello comunale a quello signorile con i Carraresi, lo sfruttamento idrico non subì interruzioni. Il fatto nuovo per quanto riguarda il '300 fu indubbiamente costituito dalla nascita dell'industria cartaria che passava in seguito in mano ai veneziani.
Il progresso a Battaglia appare complessivamente del XVI secolo continuo e affatto compromesso dalla presenza della nuova autorità cittadina, ne tantomeno dall'inserimento di una nuova attività economica.
Il centro dunque, assunse un ruolo non indifferente rispetto ad altri borghi proprio per la sua posizione favorevolissima e adatta a servire monasteri, posti sui colli che trovarono nel villaggio l'opportunità di riunire le produzioni agricole e, soprattutto, di smistarle verso la città attraverso il canale o verso il territorio limitrofo.
Comincia anche il trasporto di pietrame ricavato dai colli. Il ruolo centrale del villaggio perdurò anche nel XV sec. Nonostante i danni di guerra provocati in seguito al conflitto con i veneziani.
Anche nel corso del '300 la documentazione ci offre qualche altra indicazione all'attività, nota fin dai tempi antichi, legata allo sfruttamento delle acque termali.

ELETTRICITA' E SVILUPPO.
Nel 1889 il conte Vittorio Wimpffen scriveva all'Amministrazione Comunale di Battaglia chiedendo il permesso di attraversare con una linea aerea le strade del centro urbano per portare fino al proprio stabilimento termale l'elettricità condotta dalla forza motrice del mulino Dei Quattro. Questo sfruttava l'energia proveniente dalle acque, proprietà della famiglia Wimpffen realizzò l'impianto in poche settimane.
L'arrivo dell'elettricità alle terme segnò l'inizio di un'era nuova per Battaglia. Nei mesi successivi venne messo a punto un progetto grandioso. Si trattava di sfruttare tutta la forza motrice idraulica di cui disponeva il conte Wimpffen a Battaglia e che si calcolava della portata di 500 cavalli. Quindi non soltanto la forza idraulica utilizzata dal mulino Dei Quattro, ma altresì quella che aveva fatto funzionare il mulino Dei Sei. L'elettricità prodotta avrebbe fornito l'illuminazione sia pubblica che privata non soltanto a Battaglia, ma anche a Monselice, Este e Montagnana.
L'elettricità avrebbe potuto rianimare l'economia di Battaglia: attività agricola; attività estrattiva; fornace di laterizi e calce; poche attività artigianali; più importanti, l'officina del maglio e della sega.

Imprenditori e tecnici.
Il progetto fu messo in moto dalla ditta Caldiera e Luppi tra il 1893 e il 1894. occorreva però il capitale e nel 1895 fu fondata la Società Industriale di Battaglia. Lo scopo della Società era l'esercizio della macinazione dei cereali con metodi tecnicamente detti di alta e bassa macinazione nonché l'industria dello sviluppo e distribuzione dell'energi elettrica.
L'officina aletrica andò al porto del Mulino Dei Sei. L'opera realizzata colpì per la dimensione colossale.

Il primato di Battaglia.
L'illuminazione elettrica fu attivata i primi giorni di ottobre del 1895 e arrivò dal vecchio opificio dei Sei trasformato. Battaglia otteneva il primato come primo paese della provincia ad usufruire della luce elettrica.
Ben presto l'uso dell'energia elettrica arrivò anche agli stabilimenti industriali.
Nel 1897 viene inaugurato il viale che va dalla stazione al centro del paese.
Nel 1901 comincia la risalita dell'officina della sega e del maglio grazie alla famiglia Rinaldi.

Un centro eminentemente industriale.
Nel 1902 abbiamo le Officine Rinaldi e le nozze Bormioli-Rinaldi. Battaglia non era più soltanto una stazione termale ma era diventata un centro eminentemente industriale.
Gli anni successivi furono anni di crescita impetuosa. Crebbe innanzitutto il ruolo della centrale idroelettrica. Nel 1905 la Società Industriale di Battaglia cedette alla Società Adriatica di Elettricità (Sade).

 

 

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