Problematiche connesse alla fusione dei comuni di Abano e MontegrottoTerme.
Come evidenziato dal titolo di questo primo rapporto, l'argomento da noi scelto è quello relativo alla fusione fra i due comuni di Abano e Montegrotto Terme.
Dalle nostre prime ricerche, la questione sembra essere tutta incentrata nella realizzazione di un'obiettivo comune alle due realtà urbane, quale la costituzione delle Grandi Terme, che rappresenterebbero un polo termale, in continuo sviluppo, che potrebbe classificarsi come tra le prime in Europa, e soprattutto l'unica a fornire cure attraverso fanghi termali.
Anche se già in atto una simil fusione, che si è andata esprimendo con il Consorzio Terme Euganee, è apparsa e appare sempre più chiara la necessità di trasformare questo genere di collaborazione fra i due comuni, in una vera e propria fusione, a tutti gli effetti, in grado di realizzare tutti quegli obiettivi prefissati che considerano fattori sociali ed economici.
Per affermare sempre di più questa idea di fusione, e per tentare di coinvolgere in questo obiettivo non solo le amministrazioni locali ma anche i cittadini, regione e comuni hanno affidato all'Università di Padova, e più precisamente al Dipartimento di Scienze Economiche M.Fanno , una ricerca avente come oggetto la fusione. Toccando quindi tutte le possibili componenti , la relazione ha cercato di formulare proposte relative all'eventuale impatto che un tale evento avrebbe avuto nell'ambito dell'intera zona attraverso una riconversione delle attività economiche, da molte parti osteggiate.
Come è ovvio immaginare in una situazione come questa prendono parte poli opposti, che a loro volta si battono pro o contro tale fusione.
Dalla lettura della nostra piccola rassegna stampa, sembrerebbero apparire favorevoli unicamente i due sindaci dei comuni di Abano e Montegrotto, in molti casi affiancati, anche con qualche ripensamento, da alcune fazioni politiche quali: Ds, Partito Popolare, Rifondazione Comunista, An.
Ed è proprio quest'ultima che spesso ha avuto ripensamenti relativi ai loro schieramenti: avrebbe dichiarato di essere favorevole all'unione solo in cambio della soddisfazione di alcuni obiettivi quali:
viabilità;
recupero del centro storico;
conservazione del tessuto urbano;
innovatività politica in campo turistico.
Sempre dalla nostra rassegna stampa, è apparso che nei mesi trascorsi, le discussioni sono state molte, dovute al fatto che le fazioni comunali si sono spesso divise in associazioni pro e contro e hanno spesso cambiato idea riguardo ai loro personali obiettivi e posizioni.
Certo in una situazione come questa è ovvio che abbia finito con il prendere il sopravvento la voce dei comitati contro, che si sono battutti duramente soprattutto attraverso la stampa perchè la fusione non avvenisse.
La relazione fatta dall'Università di Padova, ha messo in risalto soltanto lati positivi per una possibile fusione fra i due comuni, da tutti i punti di vista. Questi fattori positivi messi in evidenza però, sono stati sfruttati ugualmente dalle fazioni avverse per mettere in risalto tutti quei fattori negativi che la relazione non ha voluto mostrare.
Una fra tutte però è la convinzione che unisce tutti i comitati contro, e cioè quella he successivamente ad una possibile fusione, la situazione già grave di Montegrotto, subisca un possibile aggravamento ancora più evidente, diventando così una periferia della stessa Abano.
Questa posizione chiaramente mossa dalla convinzione che la fusione non farebbe altro che far perdere lidentità alle due componenti, da sempre ben convinte a salvaguardare la propria specificità, sembra però essere anche condivisa dalla maggior parte dei cittadini di Montegrotto.Abano e Montegrotto sono infatti da sempre due identità fra loro distinte storicamente, economicamente e turisticamente .
A metà strada, tra queste visioni contrapposte, ci sono anche associazioni, come quella degli albergatori, una componente apparentemente sottovalutata ma dalla quale dipenderà probabilmente lesito della trattativa, che si dichiara contraria ad una fusione vera e propria, ma pienamente convinta che lunica soluzione possa essere una collaborazione molto stretta, espressa prima di tutto nellunificazione dei servizi.
Tra tutte queste idee frazionate le amministrazioni emergono periodicamente con l'intento di informare i cittadini attraverso un referendum, e quindi determinando le basi con le quali si potrà parlare in fururo di fusione.
Come appare dalla rassegna stampa con il passare dei mesi, molte sono state le cose dette e pochi i risultati che hanno soddisfatto le fazioni.
La convinzione è che non ci sia stata unadeguata informazione e che questo abbia in qualche modo portato alla decisione, da parte del sindaco di Montegrotto ad accantonare per il momento la proposta e a lasciarla per tempi più maturi.
Secondo la stampa tra qualche tempo avverrà la pubblicazione di un documento con il quale si cercherà di spiegare i motivi dellabbandono, anche se appare evidente che la causa sia da cercare nella scarsa partecipazione popolare, dovuta a scarsa informazione, ma soprattutto nella convinzione che un tale passo finirebbe con il comportare la perdita dellidentità e la creazione di una periferia chiamata Montegrotto.
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